Controproducente lÂ’’oggettività?



La tesi di un ricercatore dellÂ’ università di Duke – La pretesa neutralità dei media tradizionali porterebbe a tacere una parte delle informazioni disponibili

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La pretesa dellÂ’ obbiettività propria dei media tradizionali li può spingere a non divulgare tutte le informazioni di cui essi dispongono. EÂ’ quanto afferma Jeremy Burke , dell’università di Duke, in un saggio (pdf, eng) ancora inedito.

Ne parla su Observateur-des-médias Nicolas Kaiser-Bril, spiegando che, secondo questa tesi, i media avrebbero paura di apparire come parziali se diffondessero delle informazioni troppo vicine a un punto di vista controverso. L’ importanza che accordano alla loro reputazione li spinge allora a preferire una linea un po’ insipida rispetto a delle prese di posizione nette e forti.

L’ articolo analizza anche la moltiplicazione delle fonti di informazione, in particolare i blog. Secondo il modello di Burke, i redattori avrebbero interesse a dirne il meno possibile perché il loro messaggio, perso nella massa dei segnali simultanei, sembrerebbe troppo parziale ai lettori senza poter influenzare sensibilmente lÂ’ insieme della popolazione.

Infine, il saggio mostra che una stampa meno preoccupata dell’ obbiettività faciliterebbe la diffusione dell’ informazione. Tutto comunque – rileva Kaiser-Bril – resta teorico e le supposizioni che stanno sotto le dimostrazioni lasciano a desiderare.

I blogger, per esempio, sono sempre ritenuti sotto-informati rispetto ai grandi media. Significa dimenticare i blogger professionisti, che per definizione sono più vicii al terreno dei giornalisti. D’ altra parte, i giornali del modello-Burke cercano di influenzare la popolazione per fargli prendere una buona decisione più che a fare dei benefici.

Se si dovesse integrare delle considerazioni economiche a questo modello, si arriverebbe – secondo Kaiser-Bril – alla posizione di Jean François Kahn, che spiegava giorni fa su Le Monde:
‘’La stampa ha perduto molto abbandonando la polemica. Il consenso generale è mortifero. La sinistra sociale non ha più giornali, i centristi-democratici-crstiani e i gollisti idem, ecc. Ed ecco come si perdono lettori’’.

(via Marginal revolution, MR)